Dopo anni di battaglie concentrate principalmente sul contrasto allo streaming illegale di eventi sportivi, con particolare attenzione al fenomeno del pezzotto, l’AgCom estende ora il suo raggio d’azione a un ambito ancora più ampio: quello di film, serie TV e documentari distribuiti illegalmente.
Un caso emblematico è quello di Streaming Community, piattaforma che consente di accedere gratuitamente e senza registrazione a un vasto catalogo di contenuti audiovisivi, spesso sottratti alle principali piattaforme a pagamento. I contenuti sono accompagnati da pubblicità invasive e distribuiti tramite siti che, nonostante i continui oscuramenti, ricompaiono ciclicamente con nuovi link.
Streaming Community nel mirino dell’AgCom
Come spiegato a Fanpage.it dal commissario dell’AgCom, Massimiliano Capitanio, Streaming Community rappresenta un chiaro esempio di violazione del diritto d’autore:
“È una piattaforma illegale, gestita da associazioni criminali”, ha dichiarato Capitanio, sottolineando come chi ne usufruisce possa inconsapevolmente cedere i propri dati personali a questi gruppi.
La piattaforma è stata oscurata più volte, ma senza l’impiego diretto del sistema Piracy Shield, finora utilizzato solo per bloccare lo streaming in tempo reale degli eventi sportivi.
Piracy Shield: in arrivo l’estensione normativa
Attualmente, Piracy Shield può essere impiegato esclusivamente per lo streaming sportivo. Tuttavia, il regolamento è in fase di aggiornamento e, come anticipato da Capitanio, l’obiettivo è chiaro:
“Il regolamento sarà portato in consiglio entro fine luglio. Potranno essere oscurati anche i siti che saccheggiano contenuti cinematografici.”
Questa modifica non è quindi una semplice proposta, ma una misura concreta già in fase di attuazione. Una volta approvata, permetterà di colpire in modo più incisivo anche piattaforme come Streaming Community, agendo direttamente sui provider che ne consentono la diffusione.
Multe per gli utenti che usano Streaming Community
Uno degli aspetti più discussi riguarda le conseguenze per gli utenti finali. Secondo Capitanio, l’accesso occasionale a un sito come Streaming Community non comporta automaticamente una sanzione. Tuttavia, se viene accertata la visione prolungata di un contenuto — tale da far presumere una fruizione completa — si potrà procedere con una sanzione amministrativa.
“Chi va su Streaming Community per rubare un contenuto rischia una multa da 154 euro, riducibile a un terzo. Ma alla seconda violazione, la sanzione sale a 5.000 euro”, ha precisato Capitanio, smentendo erronee interpretazioni circolate online.
L’obiettivo delle sanzioni, specifica il commissario, non è solo repressivo, ma anche educativo:
“La sanzione serve per ricordare al cittadino che sta rubando un contenuto e sta cedendo i suoi dati a organizzazioni criminali.”
Una lotta che coinvolge tutti
Il caso Streaming Community riporta al centro dell’attenzione il tema della responsabilità dell’utente e della necessità di una maggiore consapevolezza sui rischi della pirateria digitale. La possibilità di colpire anche chi si limita alla visione dei contenuti, e non solo chi li distribuisce, segna una svolta importante.
Con l’estensione del Piracy Shield e il rafforzamento del quadro sanzionatorio, la strategia dell’AgCom si fa più incisiva e punta a coinvolgere attivamente anche i singoli spettatori nella lotta alla pirateria. Cosa ne pensi delle multe agli utenti di Streaming Community? Pensi che AgCom stia agendo in modo corretto per contrastare questo fenomeno? Dicci la tua nei commenti.
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Fonte: Fanpage