La battaglia legale per il futuro di TikTok negli Stati Uniti ha raggiunto un punto di svolta. La Corte d’Appello ha respinto il ricorso di ByteDance, la società madre cinese dell’app, confermando la validità della legge che potrebbe bandire TikTok dal mercato americano se ByteDance non cederà la divisione statunitense entro il 19 gennaio 2025. Vi avevamo parlato già di alcuni leak in merito alla consapevolezza di alcuni dirigenti di ByteDance sulla pericolosità di TikTok. Vediamo cosa sta succedendo.
La sentenza della Corte
Il collegio di tre giudici ha rigettato le argomentazioni di ByteDance, che contestava la legge citando violazioni del Primo Emendamento sulla libertà di espressione e del Quinto Emendamento relativo alle tutele paritarie. Il giudice Douglas Ginsburg, a nome della Corte, ha dichiarato:
“Il governo ha fornito prove convincenti che dimostrano come la legge sia attentamente calibrata per proteggere la sicurezza nazionale”.
Una legge bipartisan e il ruolo della sicurezza nazionale
La legge, firmata dal presidente Joe Biden ad aprile 2023, richiede che ByteDance venda TikTok USA per evitare un divieto di operare nel Paese. La normativa, inizialmente sostenuta da un ampio consenso bipartisan, mira a ridurre i rischi legati all’accesso ai dati degli utenti statunitensi da parte del governo cinese e alla potenziale manipolazione dell’algoritmo di TikTok per influenzare l’opinione pubblica americana.
Le autorità americane sottolineano come la legislazione cinese consenta alle istituzioni di richiedere dati aziendali per motivi di sicurezza nazionale. Questo ha sollevato preoccupazioni su possibili interferenze con la privacy degli utenti e la stabilità democratica.
La difesa di TikTok
TikTok continua a dichiarare la propria indipendenza operativa da ByteDance, negando categoricamente ogni condivisione di dati con server cinesi. Michael Hughes, portavoce di TikTok, ha definito il divieto “basato su informazioni imprecise e ipotesi non dimostrate”, aggiungendo che un eventuale ban:
“Silenzierà le voci di oltre 170 milioni di americani”.
Le carte ancora sul tavolo
ByteDance può ancora appellarsi alla Corte Suprema o presentare un nuovo ricorso presso il Circuito DC, ma il tempo stringe. Inoltre, la posizione dell’ex presidente Donald Trump aggiunge un elemento di incertezza. Pur avendo sostenuto il ban durante il suo mandato, Trump si è recentemente espresso contro il divieto, aprendo potenzialmente a nuovi scenari di negoziazione.
Secondo la Costituzione americana, il presidente può concedere proroghe di 90 giorni per casi simili, ma solo se ByteDance dimostrerà progressi concreti verso uno scorporo della divisione americana.
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